Ad oggi ci sono diverse tipologie di supporti occidentali sul mercato e conoscerne limiti e potenzialità può aiutare a scegliere quello più adatto alle propria situazione e alle proprie esigenze. Detto questo, però, anche se diversi sono i porta bebè, ci sono caratteristiche comuni che ogni supporto deve soddisfare per garantire il rispetto della fisiologia del neonato e anche di chi porta.

Un buon supporto deve permettere a chi porta di avere le mani libere, cioè non deve sentire o avere l’esigenza di sostenere il bambino con le mani. Inoltre ci sono delle caratteristiche da valutare in un porta bebè affinché venga considerato ergonomico: deve permettere di portare alto, stretto e con le gambe ad M; inoltre deve sostenere la testa e la schiena del neonato in maniera ottimale ed essere regolabile.

Alto

Quando leghiamo il bambino al corpo del portatore deve essere vicino al baricentro di quest’ultimo, cioè tra ombelico e sottomento, o per capire meglio ad altezza bacio, cioè piegando la nostra testa in avanti dobbiamo riuscire a baciare la testa del neonato. A questa altezza il culetto del bambino deve essere pari o superiore all’ombelico del portatore e in questo modo la zona lombare non viene sovraccaricata e il nostro baricentro non viene alterato.

Stretto

Il supporto deve permettere di portare il bambino ben stretto al corpo di chi porta, quindi nessuno spazio vuoto tra i due corpi.

Gambe ad M

Le ginocchia del neonato devono essere più in alto del sedere. In questa posizione le gambe non sono penzolanti e la seduta del supporto va da incavo di un ginocchio ad incavo dell’altro ginocchio.

Sostegno della testa e della schiena

Un buon supporto deve dare sostegno alla testa soprattutto nei neonati perché non hanno il controllo del capo e deve rispettare la curvatura della schiena del neonato a “C” (a cifosi).

Regolabile

Il porta bebè deve essere regolabile, cioè deve adattarsi alla forma del neonato e sostenere la sua schiena in modo adeguato, quindi da poter essere regolato stretto e vicino al portatore. Inoltre deve rispettare la naturale divaricazione delle gambe del bambino, quindi con seduta regolabile.

Dopo aver esposto le caratteristiche di base che un buon supporto deve avere, possiamo analizzare le varie tipologie di porta bebè diffusi nel mondo occidentale. I supporti sono divisi in due categorie, strutturati (marsupio ergonomico, fascia ad anelli, mei tai), e non strutturati (fascia elastica e fascia rigida). Se sei di Modena, puoi partecipare ad uno dei miei incontri informativi dove mostro dal vivo questi supporti.

Supporti strutturati

Marsupio ergonomico

È un pannello di tessuto costituito da due spallacci e una cintura da allacciare in vita, da chiudere con fibbie. Con il marsupio è possibile portare il proprio bambino davanti, con la posizione pancia a pancia, e sulla schiena, ed è consigliato dai 4/5 mesi o comunque da quando il bambino ha un buon controllo della testa e divarica bene le gambe autonomamente. Il marsupio può essere usato per tutto il percorso anche se è un supporto che generalmente va a taglie e il limite d’uso è dato dalla larghezza della seduta.
Inoltre è importante distinguere il marsupio ergonomico da quello non ergonomico, perché il primo permette di mantenere il bambino in posizione fisiologica, cioè con le gambe ad M; mentre il secondo, il marsupio non ergonomico è caratterizzato da una seduta stretta e questo non permette di rispettare la fisiologia del neonato.

Fascia ad anelli o ring sling

È una striscia di stoffa tessuta lunga circa due metri che viene chiusa tramite due anelli. Con questo tipo di fascia si può portare sul fianco e davanti dall’età di tre mesi o da quando il bambino sostiene bene la testa e può essere usata per tutto il percorso.
La fascia ad anelli presenta molti vantaggi: è veloce da indossare, occupa poco spazio e quindi può essere messa anche in una borsa, è comoda per gli spostamenti veloci e durante la fase del sali-scendi, quando il bambino ha iniziato a camminare e vuole quindi esplorare.
Invece lo svantaggio della ring sling è che scarica il peso su una sola spalla, quindi non adatta a lunghi spostamenti o per essere usata per molte ore.

Mei Tai

È un pannello di stoffa quadrato con quattro fasce cucite agli angoli, due nella parte inferiore da legare in vita, e due nella parte superiore che si fanno passare sulle spalle per chiudere la legatura. Con il mei tai si può portare davanti, sulla schiena e sul fianco, anche se quest’ultima posizione risulta un po’ scomoda. È consigliabile utilizzarlo dai tre mesi o da quando il bambino sorregge la testa, è può essere usato fino alla fine del percorso portato. Alcuni modelli di mei tai sono dotati di coulisse per regolare la seduta, questo permette di poterlo usare già a partire dai tre mesi senza far divaricare troppo le gambe del bambino.
Come supporto, risulta più semplice da indossare rispetto ad una fascia, ma avendo le bretelle larghe, per indossarlo in maniera corretta, c’è bisogno comunque di lavorare bene sulla tensione del tessuto proprio come la fascia. Forse l’unico svantaggio del mei tai è che non permette di fare legature preannodate, quindi la legatura va rifatta ogni volta che il bambino viene scaricato dal supporto.

Supporti non strutturati

Fascia elastica

È una striscia di stoffa di circa cinque metri, fatta in maglia di jersey (meglio se in double jersey) 100% cotone. Con la fascia elastica si può portare solo davanti e permette di fare un solo tipo di legatura; si usa sin dalla nascita fino ai 7 kg del bambino se la fascia è in double jersey, altrimenti fino ai 4/5 kg se la fascia è in single jersey. Superati questi limiti di peso il tessuto cede troppo tanto da sentire il bisogno di sorreggere il bambino con le proprie braccia.
L’elasticità di questa fascia è data dal tipo di tessuto, quindi le fasce elastiche che contengono una percentuale di elastane non sono consigliabili non solo perché non è una fibra naturale, ma anche perché cedono di più.
La fascia elastica è molto morbida ed è indicata anche per i prematuri o neonati con basso peso alla nascita, però ha lo svantaggio di poter permettere un solo tipo di legatura ed è utilizzabile per un periodo limitato di tempo.

Fascia tessuta

È un telo di stoffa in fibre naturali, a trama diagonale, larga 70 cm e con lunghezza variabile che va dai 2.5 ai 5 metri circa. Con la fascia lunga si può portare il proprio bambino nelle tre posizioni, davanti, fianco e schiena e si usa sin dalla nascita fino a tutto il percorso portato. Le diverse lunghezze della fascia sono date dalle taglie che variano in base alle tipologie di legature che si vogliono realizzare ma anche in base alla corporatura di chi porta.
La fascia tessuta, rispetto agli altri supporti, non ha limiti, perché permette di portare con la stessa fascia il neonato sin dalla nascita davanti e poi sul fianco e sulla schiena fino a circa 3/4 anni, adattandosi perfettamente al corpo del portatore e del bambino che cresce. Bisogna solo imparare ad usarla e fare tanta pratica. Se sei di Modena e ti trovi in difficoltà, posso aiutarti io con una consulenza.